Scintigrafia tiroidea
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La scintigrafia tiroidea è un esame di diagnostica per immagini che fornisce una serie di informazioni sulla funzionalità della tiroide. Viene di solito richiesto nella fase di follow-up post intervento chirurgico per i tumori della tiroide, nei casi di tiroidite sub-acuta e nella diagnosi del morbo di Basedow. La scintigrafia tiroidea può essere prescritta anche dopo un’ecografia tiroidea che abbia riscontrato la presenza di noduli.
Scintigrafia tiroidea: come si esegue
Per l’esecuzione dell’esame, al paziente viene somministrato, in quantità minima, un radiofarmaco, ovvero un tracciante radioattivo che viene assorbito dal tessuto tiroideo permettendone lo studio. Le radiazioni emesse dal farmaco vengono rilevate dal macchinario, detto gamma-camera, che elabora le informazioni e produce immagini della tiroide che ne evidenziano il livello di funzionalità.
I traccianti radioattivi utilizzati nella scintigrafia tiroidea sono il tecnezio o lo iodio 123. La somministrazione avviene attraverso un’iniezione che viene effettuata circa 30 minuti prima dell’esame.
In alcuni casi, la somministrazione del radiofarmaco (iodio 131) può avvenire per via orale: in questo caso, ci vorrà più tempo affinché il farmaco venga incorporato nella tiroide e la rilevazione delle immagini avviene solitamente dopo 6 o 24 dall’assunzione.
Dopo l’attesa necessaria per l’incorporazione del tracciante radioattivo nella tiroide, il paziente si posiziona sul lettino della gamma-camera che rileva il segnale radioattivo emesso ed elabora le informazioni fino a generare un’immagine. Tramite le immagini si potranno distinguere diverse tipologie di noduli. Sarà poi compito del medico specialistico stabilirne la natura.
Scintigrafia tiroidea: chi può farla
La scintigrafia tiroidea non può essere eseguita dalle donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento. Il tracciante radioattivo, infatti, anche se somministrato in quantità minime, potrebbe essere dannoso per il feto. L’esame è inoltre controindicato nei bambini piccoli.
Scintigrafia tiroidea: la preparazione
Nelle due o tre settimane precedenti all’esame, si sconsiglia di assumere o usare alimenti/prodotti contenenti iodio: sale iodato, dentifrici iodati e alghe marine.
Inoltre, per evitare che la scintigrafia venga eseguita in donne fertili o in gravidanza ancora non accertata e quindi non consapevole, è bene effettuare questo esame nei primi giorni delle mestruazioni.
Si raccomanda altresì di sospendere, una settimana prima dell’esame, l’assunzione di farmaci che possano interferire con l'attività tiroidea, mentre l’assunzione di ormoni tiroidei deve essere sospesa circa un mese prima. Sarà l'endocrinologo a fornire le indicazioni sull'eventuale sospensione dei farmaci prima dell'esame.
La scintigrafia tiroidea comporta dei rischi?
Sottoporsi a una scintigrafia tiroidea non comporta rischi immediati. La quantità di radiazioni emesse dal tracciante è molto bassa, quindi il paziente non è soggetto a rischi immediati, né a lungo termine.
Una volta conclusa la scintigrafia, si raccomanda di bere molto per agevolare l’espulsione del tracciante radioattivo, evitando contatti con bambini piccoli e donne in gravidanza per le 24 ore successive alla scintigrafia.
Se devi prenotare una scontigrafia tiroidea, oppure vuoi altre informazioni sull’esame non esitare a contattare il nostro staff ai recapiti indicati.